Rischio scioglimento “bis” a Castellammare di Stabia: si accendono i riflettori sulla raccolta rifiuti

Condividi

È tutto marcio. Tutto. A confermarlo sono le informative e le denunce da parte di politici, nominati nella politica, ex lavoratori nella nettezza urbana a Castellammare di Stabia, corvi, pentiti della malavita cittadina ed informatori dell’antimafia del sostituto procuratore della DDA di Napoli, Giuseppe Cimmarotta, che per il momento e come si dice in questi casi naviga ancora sott’acqua ma presto potrebbe piazzare l’ennesima stoccata contro la malavita e la malapolitica e far diventare quelle indagini e quegli avvisi di garanzia nella nettezza urbana pubblici, e sancire addirittura uno scioglimento “bis” al Comune di Castellammare di Stabia: dove ad essere coinvolta non si troverebbe più l’amministrazione dal 2018 fino al 24 febbraio 2022 ma quelle del dopo Bobbio in poi con il ‘matrimonio’ tra il clan D’Alessandro e il clan poi scomparso dei Casalesi di Casal di Principe, come riportato ampiamente dal Quotidiano Metropolis di questa mattina.

C’è da dire che qualche amministrazione, l’amministrazione Pannullo per la precisione, ha denunciato fatti anomali in questi 10 anni e più ma tante altre hanno fatto finta di non vedere o, addirittura, prestare il proprio fianco e interesse in cambio delle solite clientele e posti di lavoro per amici e amici di amici.

Ora che tutti, forse gli stessi, sono pronti a ritornare a Palazzo Farnese con le mani nella marmellata. ‘E chest’è!

Commento all'articolo