La “Grande Pompei” trema. Bomba contro lo studio di Peppe La Marca…

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Un boato nella passata notte.

La paura per cittadini e turisti nella centralissima via Lepanto a Pompei e poi nuovamente il silenzio, come sempre del resto: mentre gli inquirenti cercavano di raccogliere immagini utili dagli impianti di videosorveglianza e ricostruire la dinamica dell’accaduto attraverso le cosiddette sommarie testimonianze a ridosso e nei pressi dello Studio Tecnico La Marca.

Un avvertimento anche all’amministrazione comunale attraverso il suo massimo esponente in Consiglio Comunale a Palazzo De Fusco, che proprio pochi giorni fa compariva sorridente insieme a Don Carmine Lo Sapio da Bogotà fianco al fianco al ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, per annunciare a settembre il G-7 a Pompei e un’altra pioggia di denari, che presto arriveranno non solo per il Giubileo 2025.

La Marca, da sempre accostato all’ala nera della città ma sempre scagionato per insufficienza di prove: è comparso negli ultimissimi mesi anche nelle interrogazioni in Parlamento al Ministro Piantedosi di Lega (LEGGI ARTICOLO), M5S (LEGGI ARTICOLO) e quella poi sparita proprio del partito di Giuseppe La Marca dell’on. Rubano (LEGGI ARTICOLO); che richiedevano a gran voce (sic!) l’invio di una  Commissione d’inchiesta per fare luce e svelare finalmente nei dettagli possibili condizionamenti della malavita organizzata nella vita amministrativa e politica nella città della Madonna e degli Scavi. ‘E chest’è!

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