William Petrocelli trasferito negli Scavi di Pompei…
Una vera e propria entità per Noi che da circa sei mesi indaghiamo sul caso del figlio di papà Gaetano Petrocelli, William. Un’incompatibilità nello stesso Comando di Polizia locale tra il padre e il figlio: quello dei selfie da vero influencer al volante di un’auto di Istituto della Polizia e del Comune del sindaco chioccia di William LEGGI ARTICOLO .
E dopo l’incompatibilità portata alla ribalta dai nostri articoli e dalle denunce dei consiglieri comunali con la schiena dritta, che non subiscono la paura delle solite scorribande di chi mostra il bastone per intimidire, magari colpire, e la carota per cercare di raccogliere nuove alleanze politiche e silenziare senza troppi curiosi e riflettori fastidiosi l’opera di controllo in base al Tuel dell’opposizione di Di Casola&Company.
Pompei è una città omertosa: con consiglieri di maggioranza e opposizione in gran parte omertosi; lo si è visto all’indomani della bomba al Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe La Marca, dove la sola consigliera comunale, Luisa De Angelis, seppur molto critica espresse solidarietà e dettagliatamente stigmatizzò l’accaduto criminale chiedendo le dimissioni di La Marca, sul quale aleggia ancora più di un mistero.
Ritornando al figlio del comandante Petrocelli, dall’ufficio Politiche Sociali del dirigente Petirro quale evidente appoggio solo su carta sarà trasferito d’ausilio alle attività di vigilanza messe a disposizione dal Comune di Pompei nel protocollo d’intesa che presto sarà firmato con i manager del Parco Archeologico di Pompei per i cosiddetti grandi eventi negli Scavi e non solo. ‘E chest’è!
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